Il Sentiero dei Briganti


Tra foreste secolari, testimonianze etrusche e medioevali, gole e canyons fluviali, il "Sentiero dei Briganti" attraversa zone al di fuori delle tradizionali rotte turistiche, e proprio per questo, dona quelle sensazioni che pensiamo di non poter trovare nei luo­ghi più affollati e rinomati.

Questo itinerario è ispirato al fenomeno del brigantaggio che verso la fine dell'800 dilagò in questa come in altre regioni italiane, ma è soprattutto un'occasione per visitare in modo molto particolare l' Alta Tuscia e di scoprirne gli angoli più suggestivi e meno frequentati.

L'itinerario di circa 80 km parte dalla Riserva Naturale di Monte Rufeno e, attraversando il territorio dei comuni di Acquapendente, Proceno, Onano, Gradoli, Latera e Farnese, raggiunge il Castello di Vulci.
Il tracciato è sempre ben indicato da un'apposita segnaletica direzionale ed è suddiviso in vari tratti dedicati ai briganti, il cui nome è stato per molto tempo legato a scorribande e gesta sanguinarie; inoltre vi sono ben 49 tappe segnalate sempre da bacheche illustrative riguardanti sia la vita e le vicende che hanno riguardato l'attività dei briganti sia gli aspetti naturalistici, sociali, geologici, culturali, storici del territorio che si attraversa.

Il Sentiero dei Briganti è un itinerario da percorrere a piedi, in bici o a cavallo e attraversa suggestivi aspetti panoramici, naturalistici e storico-archeologici dell'Alta Tuscia, tra Umbria, Toscana e Lazio. Due riserve naturali regionali (Monte Rufeno e Riserva del Lamone), un'oasi del WWF (Vulci), due laghi (Bolsena e Mezzano), due sistemi fluviali (Paglia e Fiora), decine di aree archeologiche vengono collegati e uniti da questo tragitto, il cui filo conduttore è quello dei brigantaggio.